L’abbraccio nel Tango Argentino è il suo elemento distintivo e fondamentale all’interno del quale si muove e si origina tutto quello che avviene nel ballo. La nascita di un ballo d’abbraccio in un periodo storico così lontano come la fine dell’Ottocento forse lascia qualcuno un po’ perplesso… al tempo due persone che si tenevano strette in un abbraccio pubblicamente era alquanto trasgressivo per qualche secondo, pensiamo un po’ per tanti minuti quanto la durata di un brano musicale o addirittura di unba intera tanda!
Mentre parlava delle origini del Tango, del perchè fosse un ballo di “abbraccio”, mi colpì una frase di Alicia Mabel Vaccarini: “…serviva una scusa per tenersi abbracciati…”. Poi ci si rese conto di quanto ci potesse essere all’interno di un abbraccio, di quanto dialogo, di quanta comunicazione, di quanta sintonia, anche tra sconosciuti. Si tratta dell’unico ballo dove ci sia questo stretto rapporto tra i ballerini chiamato abbraccio, perchè in questo modo si può essere “Uniti come solo nel Tango”.
La trasgressione insita in un semplice abbraccio non ci ha abbandonato, i Tango come si evolve cerca di aprire questa stretta avolgente aumentando la distanza nella coppia. Il nostro mondo, almeno in parte della cultura occidentale, è infatti caratterizzato dall’aumento delle distanze reali e fisiche tyra le persone. L’abbraccio nel Tango Argentino ripropone questa necessità di vicinanza anche perchè questo contatto crea una comunicazione che da vita a tanti movimenti…
“Il tango è un abbraccio in movimento. Un uomo e una donna entrano in un dialogo attraverso i loro corpi, guidati dalla musica che ha la qualità quasi del cupo desiderio. Di una passione che non può mai essere soddisfatta. Di una dolce tristezza. Due sconosciuti diventano una cosa sola per tutta la durata della danza. Due opposti si uniscono brevemente per creare la fantasia di un insieme armonioso.”
Gisela Kirberg Mamone (New Orleans, Louisiana, USA)