Ballare le pause, la danza nella scoperta di Carlos Gavito

Carlos Gavito è un personaggio carismatico. In Argentina l'ammirazione per Carlos Gavito a volte nasce dal fascino di un uomo, di un grande ballerino di Tango che si è trasformato nell'ultimo
mito che ci ha lasciato questo grande danza
. Carlos Gavito ci parla della capacità di ballare la musica nelle pause "A volte quando ballo, sento che la musica è così sublime che qualsiasi movimento sarebbe più, quindi, mi fermo ad ascoltare", di riscoprire la complessità nelle infinite variazioni con cui si possono vivere nel Tango anche quelli che sono i passi più semplici. Anche la leggerezza di stare quasi fermi ballando con miriadi di sfumature. Nelle pause del ballo, nella musica.

Delle sue lezioni alcuni ricordano (Giulia Zimei) come Carlos Gavito vedesse il vivere il Tango come un cerchio, dove ad un certo punto, all'inizio, si tende verso i movimenti sempre più complessi e arrivati all'apice si torna a quelli semplici scoprendo in questi una varietà e complessità che forse in principio non si poteva capire.

Un uomo di grande tenacia, prima che il Tango varcasse in modo travolgente i confini dell'Argentina, con ostinazione, portò i suoi spettacoli in giro per il mondo. Proprio quando iniziò l'esplosione inaspettata a livello internazionale di questo ballo popolare tornò a Buenos Aires. Un po' il suo cerchio sembra.

Ha lasciato tanto alla storia del Tango Argentino, una filosofia galante ormai arruginita in tantissime Nazioni che lo portò a dichiarare che l'uomo poteva sentirsi un Re mentre ballava solo se fosse stato capace di far sentire ed essere la donna una Regina. Nonostante la durezza anche da macho, da uomo dominante (colorita anche con qualche apprezzamento 🙂 a volte!) che è stata riferita da molti che lo hanno conosciuto, non solo come maestro ma anche come persona, trasmetteva una sensibità ed uno stile unico confezionati in un personaggio molto particolare.

Ha ballato praticamente fino al suo ultimo giorno di vita, sempre con entusiasmo.

 

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