Chi conduce e chi segue nel Tango sarebbe evidente. La donna è " seguidora " e l'uomo interpreta la musica e decide i passi. All'inizio, quando ci si avvicina al Tango, questo è tutto abbastanza lineare, l'uomo conduce e la donna esegue i passi. Ricordando Carlos Gavito e come se si facesse un dipinto usando i propri piedi che si muovono sulla musica, lo splendore della donna è ciò che realizza questo bellissims opera.
Man mano che il Tango diventa parte di noi si inizia a capire che questo rapporto tra chi consuce e chi segue non è proprio lineare. L'uomo propone dei passi alla propria ballerina a seconda di come la sente bilanciata, dell'energia della sala e della musica, dal feeling che si stabilisce tra i due, da quanto la sente esperta. Quindi l'uomo che conduce adatta la propria marca sulla base di come sente la propria ballerina. La linearità tra l'uomo che conduce e la donna che segue diventa molto meno matematica: iniziamo a capire perchè si dice che il tango sia un dialogo.
Aumentando ancora la propria esperienza i passi che vengono proposti dall'uomo dipendono sempre di più dalla donna con cui sta ballando. L'ascolto della donna ugualmente cambia diventando più attivo nel seguire, senza condurre comunica all'uomo con i propri spostamenti di peso, respiro ed emozione tutta una serie di nformazioni che diventano di ispirazione per i passi successivi.
Quando ormai il Tango fa parte di noi, quando ormai siamo immersi in esso, siamo molto esperi… in certi casi non si capisce quasi più chi conduce e chi segue.
"All'inizio l'uomo conduce e la donna segue, la donna ascolta e l'uomo comunica… ad un certo punto non si capisce chi conduce, ci si ascolta senza parole" Tango Pusher